Tra le varie modifiche previste dal nuovo articolo 33-bis (Ulteriori misure in materia di incentivi di cui all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34) del Decreto Semplificazioni-bis ne spicca uno che con ogni probabilità metterà fine ad anni di contestazioni, ricorsi e sentenze (arrivate fino alla Cassazione). Stiamo parlando di un periodo aggiunto alla fine dell’art. 119, comma 3 del Decreto Rilancio che recita:

Gli interventi di dimensionamento del cappotto termico e del cordolo sismico non concorrono al conteggio della distanza e dell’altezza, in deroga alle distanze minime riportate all’articolo 873 del codice civile, per gli interventi di cui all’articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e al presente articolo“.

Cosa prevede il Codice Civile

Le costruzioni su fondi finitimi, se non sono unite o aderenti, devono essere tenute a distanza non minore di tre metri. Nei regolamenti locali può essere stabilita una distanza maggiore“.

Cosa prevede il Codice Civile

Con il nuovo periodo inserito nel comma 3, i cappotti termici non saranno conteggiati per gli interventi che accedono alle agevolazioni fiscali di cui all’art. 16-bis del TUIR (ecobonus) e all’art. 119 del Decreto Rilancio (superbonus).

Cosa prevede il Decreto Efficienza Energetica

Il comma 7, art. 14 del Decreto Legislativo 4 luglio 2014, n. 102 (Decreto Efficienza Energetica). prevede:

Nel caso di interventi di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, il maggior spessore delle murature esterne e degli elementi di chiusura superiori ed inferiori, necessario per ottenere una riduzione minima del 10 per cento dei limiti di trasmittanza previsti dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e successive modificazioni, certificata con le modalità di cui al medesimo decreto legislativo, non è considerato nei computi per la determinazione dei volumi, delle altezze, delle superfici e dei rapporti di copertura. Entro i limiti del maggior spessore di cui sopra, è permesso derogare, nell’ambito delle pertinenti procedure di rilascio dei titoli abitativi di cui al titolo II del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, a quanto previsto dalle normative nazionali, regionali o dai regolamenti edilizi comunali, in merito alle distanze minime tra edifici, alle distanze minime dai confini di proprietà, alle distanze minime di protezione del nastro stradale e ferroviario, nonché alle altezze massime degli edifici. Le deroghe vanno esercitate nel rispetto delle distanze minime riportate nel codice civile“.

Con questo comma era già stato stabilito che per tutti gli interventi di:

  • manutenzione straordinaria (art. 3, comma 1, lettera b) del DPR n. 380/2001);
  • restauro (art. 3, comma 1, lettera c) del DPR n. 380/2001);
  • ristrutturazione edilizia (art. 3, comma 1, lettera d) del DPR n. 380/2001);

il maggior spessore delle murature esterne e degli elementi di chiusura superiori ed inferiori, necessario per ottenere una riduzione minima del 10% dei limiti di trasmittanza previsti dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e successive modificazioni (quindi per gli interventi di isolamento termico a cappotto) non è considerato nei computi per la determinazione dei volumi, delle altezze, delle superfici e dei rapporti di copertura. Deroga esercitabile nel rispetto della distanza di 3 metri prevista dall’art. 873 del codice civile.